Il brandy si ottiene dalla distillazione di vino italiano, mentre se il vino è francese prende il nome di cognac. L’acquavite è fermentata e distillata, la grappa invece è l’acquavite di vinaccia, ovvero di bucce d’uva
Il brandy o “arzente” è il più antico distillato di vino prodotto nel mondo, conosciuto già dal XIII secolo. La sua gradazione alcolica si aggira intorno ai 40 gradi e oltre che dall’uva questo superalcolico può essere distillato dal succo fermentato di altri frutti. Tuttavia, salvo specifiche avvertenze, il brandy è tratto dal vino d’uva. In Italia, per la produzione del brandy vengono usati vini prodotti con uve di trebbiano, che vengono delicatamente spremute e messe in fermentazione ad una temperatura che si aggira tra i 18 e i 22°C. Dopo la fermentazione, il mosto viene sottoposto al procedimento di distillazione, seguito poi dalla maturazione in botti di rovere, dove il distillato affina le sue caratteristiche organolettiche.
La grappa è un tipo particolare di distillato, prodotto esclusivamente in Italia, a partire da vinacce (bucce d’uva) ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia. Essa deriva dalla distillazione delle vinacce dopo la svinatura, vinacce fermentate, oppure da vinacce vergini fatte fermentare successivamente alla separazione dai mosti. Può avere gradazione alcolica compresa tra il 37,5% e il 60% circa, raggiunto aggiungendo acqua demineralizzata nella giusta percentuale al prodotto della distillazione. La qualità della grappa dipende dal tipo e della qualità dell’uva utilizzata, dall’impianto di distillazione e dalle capacità tecniche e l’esperienza del mastro distillatore.
L’acquavite d’uva, o distillato d’uva si distingue dagli altri distillati appunto per il fatto di derivare dalla lavorazione del mosto d’uva e non di vinacce (come nel caso della grappa) o di vino (dalla quale derivano prodotti come il Brandy, il Cognac o l’Armagnac.
Orgininandosi dal mosto, quindi, l’acquavite d’uva si pone nel mezzo tra distillati di vinacce e distillati di vino in quanto esso è in sostanza un succo fermentato (come il vino) che però presenta anche l’esistenza di vinacce fermentate al suo interno (come la grappa). Questo prodotto si pone in una posizione intermedia anche a livello di consistenza della materia prima: infatti, se un estremo è rappresentato dalla grappa il cui punto di partenza è la sostanza solida composta dalle vinacce (bucce degli acini dell’uva, ecc), e l’altro estremo è il succo liquido fermentato da cui si parte per la produzione dei distillati di vino, allora l’acquavite d’uva si trova perfettamente al centro dei due poli derivando dal mosto d’uva che appunto è costituito sia da succo fermentato che da vinacce.
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È definito acquavite (o distillato) un qualsiasi prodotto alcoolico derivante dalla distillazione di miscele di origine vegetale fermentate, contenenti alcol a bassa gradazione, che vengono concentrate per ottenere alcool a più elevata gradazione. Le materie prime inizialmente distillate possono essere di vario tipo, ognuna delle quali dà origine ad un prodotto diverso; infatti esistono numerose qualità di acqueviti in tutto il mondo: il Brandy, il Cognac, l’Armagnac sono acqueviti di vino, la Vodka di patate, il Whisky di cereali, il Rhum di canna da zucchero, la Grappa di vinacce ecc. La normativa vigente stabilisce per le acquaviti o distillati una gradazione alcolica tra il 30% e l’86%, mentre il tasso di alcol metilico tollerato dipende dal tipo di acquavite.
La Grappa viene classificata secondo la sua età, il vitigno o i vitigni da cui sono state ricavate le vinacce e, eventualmente, le essenze vegetali utilizzate per la sua aromatizzazione……
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